Relazione di Cattolica  Settembre  2009

 

 

   Buona sera

   Adriana  responsabile del Cerchio  Verde , Ida mamma di Monica, io  il papà di Sara 

   diamo  il benvenuto e un grande abbraccio  a  tutti   voi . Prima di  aprire i nostri  lavori delle  tre  serate , è consuetudine  che il maestro      Marino Salvatore  , il nostro amico tenore ci delizierà con un brano musicale.

 

 

 

                                                         Premessa

 

    Tutti noi abbiamo delle aspettative con i nostri incontri, voi avete la speranza del sapere, noi con le nostre testimonianze vorremmo         entrare nel vostro cuore. Nell’ esprimere e approfondire le nostre tematiche e le  nostre testimonianze, in questo momento siamo       tutti coinvolti, noi siamo tutt’uno, i nostri figli, i nostri cari, sono qua con noi, ognuno di noi cercherà un punto di appoggio nell’ottica di      appartenenza:

io appartengo alla schiera di genitori che hanno perso materialmente i figli). Non ci sono differenze nell’amare e nel continuare ad          amare, il maestro dice: “è amore  pari quando è amore .” E’ come leggere un libro, alcune pagine possono essere meno interessanti    perché siamo alla ricerca, come dicevo prima, dell’appartenenza, ma il libro della vita inevitabilmente ci coinvolge tutti indistintamente.( se nell’ambito famigliare manca una colonna portante si spezza l’equilibrio).

 

 L’anno scorso in questi incontri c’è stata una grande disponibilità da parte di tutti i partecipanti.  Prima del congresso chiediamo aiuto         alla dimensione e finito il tutto c’è il ringraziamento, ed è stato gratificante che la dimensione abbia riconosciuto in una registrazione

 la disponibilità di tutti.  La speranza  di noi tre ; Adriana, Ida ed io, che  in queste tre serate  si possa costruire assieme la conoscenza, l’  armonia  e la pace.  (voce da registratore )“L’anno passato  genitori in pace.”

  Poi farò sentire l’ascolto delle voci.

  Per chi è al primo approccio nell’ascoltare le voci non preoccupatevi, quando si è in una situazione di sofferenza è normale non sentire.

 

                                                   La voce dell’amore.

 

                                             Con l’amore tutto è possibile!

 

  Un cammino  di  conoscenza, di consapevolezza e di certezza.

   L’Aldilà altro mondo, altra dimensione.

 

 È come studiare una lingua per dialogare, se  mi applico e  studio questa  nuova lingua questo nuovo sapere , saprò interloquire con i         nostri figli, i nostri cari, non è facile perché il quotidiano è pieno di problematiche,  ma con l’amore tutto questo è possibile. In un            messaggio Sara mi dice :

         Con l’amore puoi smuovere un treno”

 

 

           

Sara mi ha lasciato per un melanoma, ma subito l’ho ritrovata spiritualmente con la sua presenza, carezze, abbracci, ed altre manifestazioni dentro la casa.

 Per me  i figli sono  la  parte più importante e fondamentale della nostra vita,  i  figli  hanno  la  priorità  assoluta.

 Appena  Sara  mi  ha  lasciato, mia sorella  dopo  un  mese  e  undici  giorni ci  ha lasciato anche lei. Non  ho  avuto il tempo per  piangere   mia  figlia   un altro lutto, poi  mio  padre, tutto questo in undici  mesi, ma nella mia mente esiste Sara. Non cancello il ricordo di mio           padre di  mia sorella , io  ho  nella  mente  solo  lei Sara.  La  sofferenza  fisica non  ha  età.  Conosco  la  disperazione per  la      perdita  di  una  figlia, impazzivo . Con mia sorella e  mio padre eravamo uniti, dove il bene e la famiglia era la nostra forza.  Ma          ella mia mente  esiste Sara, La mia guida  spirituale il mio grande  amore eterno.

 

Tutto  nasce  dal  termine  amore, dal richiamo inevitabile dei nostri  figli dei nostro cari.

Con  l’amore tutte  le  porte  interiori si  aprono, se noi siamo  capaci di aprire la  nostra  mente e il  nostro cuore , saremmo in  grado  di percepire la  loro  presenza.

È un  cammino  duro, ma con  la  tenacia la  forza  che  i  nostri  figli ,  i  nostri  cari, ci indicano  la  via  della sopravvivenza un  cammino  di conoscenza , di evoluzione e  consapevolezza, la  consapevolezza  di  avere  ritrovato spiritualmente  i nostri  figli, i  nostri  cari.

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Al  Cerchio Verde la  via  della  conoscenza  è parte  fondamentale del  nostro  cammino, la  metafonia  è il  coronamento  di  tutto  questo, il contatto è l’apice di quell’amore  sublime che la  dimensione ci dona, che  Dio ci regala, questa è la realtà per  contattare  i  nostri  figli, i  nostri cari, si chiama metafonia.  Questo è il mio credo, l’unica certezza. Tutto quello che  avviene  nella  realtà terrena, il superfluo  , l’effimero, il proprio ego  non appartengono alla visione spirituale, queste  sono le  tracce fondamentali del nostro  possibile  cambiamento, niente sarà come prima dall’evento tragico

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La metafonia ci permette di  contattare la dimensione e  di dialogare con i nostri figli, i nostri cari,   i messaggi della dimensione sono talmente alti di una pienezza d’amore che per noi  materia è difficile  capire e  attuare.  Nell’ultima registrazione in  giugno fatta da Adriana al Cerchio Verde chiedeva  a  Sara se era contenta della costruzione di pagine   con la  mia  testimonianza nel  sito : www.cerchioverde.net , dialogando  con  mia  figlia immaginavo  la  risposta:” per  Sara è molto poco, lei ha uno spirito che bisognerebbe darle di più, per questo ti ringrazio.”

 Sara è molto  esigente con me, mi sprona  a  fare  e dare di più. Lo confesso è  molto  difficile. L’atto più alto di pienezza d’amore riconosciuto dalla dimensione è aiutare i nostri simili, questo è l’insegnamento e il messaggio della forza dell’amore. La mia vita non è filosofia, la mia vita è un confronto con la realtà, con una situazione famigliare dove io tocco con mano situazioni di sofferenza in questo momento per mia madre, dove il futuro sotto l’aspetto fisico non può migliorare, dentro e fuori dall’ospedale, vi assicuro che l’odore dell’ospedale è pesante, dove molte persone soffrono, persone con una età molto alta, è inevitabile la domanda: perché persone anziane sono in vita e vite giovani no? Una risposta è possibile?????Molte domande, molti quesiti, ho visto in ospedale i famigliari  pregare assieme al proprio caro. Per me la preghiera è importante soprattutto nella sofferenza ti aiuta, può aiutare, importante è credere, se la preghiera è un contatto con Dio, e chiedere aiuto di possibili guarigioni, la consapevolezza, la certezza avviene tramite i nostri figli, i nostri cari, loro sono nella luce,  tramite loro abbiamo un filo diretto con l’aldilà, con la dimensione e anche con Dio, un Dio che preghiamo, un Dio che non vediamo ma che esiste. Un Dio con molti perché, molti perché, io penso che Dio voglia il bene, anzi ne sono certo, nel mio pensiero posso dire che noi persone, noi materia non siamo niente, tutto può succedere e succede, nel cammino di sofferenza , o incidenti mortali.

 

Ci poniamo molti interrogativi perché succede, perché è successo, è difficile dare delle risposte, direi impossibile, a noi manca il contatto, l’abbraccio, tutto questo ci manca, dopo la dipartita dei nostri figli, dei nostri cari, l’importante è camminare se stiamo fermi soffriamo di più. Una mia riflessione viene da mia madre  che dice: io sono anziana, ho visto partire mia nipote, mia figlia, mio marito,  quanto devo soffrire ancora? Erano  parecchi  mesi  che mi  facevo  questa domanda : è possibile accettare la morte a 95 anni? Ne ho parlato con Adriana se si poteva fare questa domanda alla dimensione. In  una registrazione del mese  di  giugno 16/6 2009 Adry  fa la  stessa  domanda : si può morire  a  95 anni?

La dimensione  risponde:” ma  certo, la vita è uno scivolo senza appigli da  agganciarci, il piano non è sempre in discesa ma ci sono rampe da sormontare e sono state le orme di chi vi ha preceduto per darvi un senso di camminare senza appigli. Volete studiare la  morte? Basta una canzone da vivere e non pensate alla fine. Fine, fine sarà avanti la vita ci invita a rispondere prima che succeda, c’è una confusione di domande ma ognuno non ci arriva, e si parte da questo cerchio per intendere vita scorsa ho letto anche io, guarda che qui intende diventate parenti se parlate di noi.”

 

Mi riferisco al termine che ha dato la dimensione: basta una canzone da vivere, magari fosse così.  Personalmente la  musica mi ha  aiutato e mi aiuta, con il Cerchio ci attiviamo con  la musica terapia, si anche la musica può aiutare, la musica è vita,  è creatività, può armonizzare, soffrire meno, certo non ci cambia la realtà. Perché non sentire la musica che piaceva ai nostri figli, ai nostri cari?

 

 

 

Il 26 agosto  all’ Abbazia  di Praglia  ai piedi  dei colli euganei, io sono di Padova,  ho partecipato alla funzione  funebre alla  messa di un  ragazzino  di  tredici anni  si chiama  Nicolò , due mesi sono bastati per la sua  dipartita due mesi  di  sofferenza. Non conoscevo questo ragazzino  neanche la sua  famiglia,  ma quando ho letto  sul giornale la sua dipartita della città della  speranza a  Padova, all’ospedale oncologico , avendo vissuto lo stesso dramma  non potevo mancare e condividere questo dolore con i suoi genitori.  Molta gente ha dovuto restare fuori dall’Abbazia partecipando  alla  messa, la  stessa  situazione  di  Sara, si respirava uno strazio dal dolore, chi ha vissuto questa realtà lo capisce benissimo, lo confesso ero curioso a sentire l’omelia del sacerdote, debbo dire che non mi ha deluso ha detto  : che di fronte a questa realtà prima come uomo e poi come sacerdote, non ci sono parole non esiste nessun termine.( ecco perché parlo di appartenenza, ho bisogno del tuo aiuto, ho bisogno delle tue parole, ho bisogno che tu capisca, ho bisogno di  condividere questa sofferenza, dove la troviamo questa condivisione, sicuramente tra di noi, noi che viviamo la stessa realtà e usiamo  lo stesso linguaggio.) Ma  la mia grande sorpresa non so se il termine sia giusto,

alla fine della  messa , il papà di Nicolò, ha avuto la forza e il coraggio di esprimere la preoccupazione per  un bambino conosciuto in oncologia con una patologia che lo faceva soffrire tantissimo, ci  ha esortato tutti  a  pregare per questa creatura, per la sua sofferenza, ma anche per la guarigione.

Non ho parole per questo papà, è  stato in grado di pensare agli altri pur essendo in chiesa con la bara di suo figlio, per me questa è una grande persona.  Aggiungo io, quando si dice l’ultimo saluto, si ultimo saluto in questa realtà terrena, personalmente  vi posso assicurare che di  saluti per chi vorrà , dal cielo ne riceverà  tanti, tantissimi. Io penso che tutti questi quesiti, tanti interrogativi  ci sia una parte fondamentale del nostro cammino per raggiungere la pace quotidiana!!!

 

Mia moglie costruisce con i fiori freschi un quadro, tutte le mattine alle sette e trenta, pioggia, freddo, neve, prima di andare  al lavoro

và a salutare Sara, controlla che i fiori siano a posto, controlla l’acqua soprattutto d’estate, è un atto d’amore il senso materno di tutte le mamme, vuole essere ancora disponibile, utile , continuare a vivere per lei con i fiori!!!

 

 

Come genitore, come papà di Sara, permettetemi di dedicare

ai nostri  figli, questo mio pensiero, queste mie parole.

 

 

  Come possiamo dimenticare il sorriso dei nostri figli, l’esplosione della gioia di vivere, questa energia continua da parte loro, che  trasmettono a  tutti noi e che continuano a trasmettere.?  I nostri figli sono un inno alla vita,

oltre a essere belli fuori sono meravigliosamente stupendamente bellissimi dentro. 

 Lino papà di Sara