La recondita paura della morte …vivere la vita !       

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         Tutto si può dire della morte di certo non è clemente con la vita ,  con essa  non si baratta è inesorabile , e quando giunge è già tardi , ultimo termine della vita terrena dell’uomo .

L’esperienza della morte caratterizza tutti i popoli della terra , perché è un’esperienza Universale , forse l’unica per la sua tragica misteriosità . Coinvolge ognuno di noi e si può incontrare  il momento fatale né un minuto prima né un minuto dopo nella nostra quotidianità . Qualcuno potrebbe pensare e parlare di casi di sopravvivenza , di persone uscite dal coma , sicuramente ci sono casi avvenuti , ma ci sono casi disperati che inderogabilmente si trovano in una condizione  senza via di uscita , per morte celebrale e il cervello distrutto ed essere alimentati artificiosamente inutilmente .

         Queste tragiche condizioni ,spesso si risolvono per morte naturale della persona  . Illustri scienziati , spiritualisti e teologi , ipotizzano che le particelle stabili non muoiono , per tanto non moriranno le rispettive forme e i loro rispettivi elementi spirituali e i milioni di elettroni  che accompagnano le nostre cellule non muoiono , e gli elettroni del nostro corpo restano viventi . Allora , come diceva l’esimio Padre  Pellegrino Ernetti : Nessuno muore ! Certo nessuno muore ! Di fronte a questo , il pensiero vola e sfavilla per la speranza ipotizzata , sarebbe molto interessante che si potesse svelare il mistero che si racchiude nella morte e nella vita dell’uomo , invece conosciamo soltanto che l’uomo da quando  nasce ,  la sua vita va in contro alla morte , quindi vita e morte percorrono il medesimo binario  e quando la ventata gelida della morte  ci strappa le gioie , i progetti , gli affetti più cari si sentiamo inerti e vulnerabili .

 

         Lo sgomento sale  dal dolore da strapparci l’anima  che nessuna medicina potrà guarire mai . Ahimè! La legge della natura  è dalla sua parte . Non dobbiamo limitarci per la recondita paura della morte , è necessario stabilire una cultura sulla morte perché la vita sia meno coinvolta nella straziante sofferenza , dobbiamo aver fiducia ed essere mentalmente aperti , non importa in quale modo , ma è l’unica meta che vale la pena di seguire . La verità non può venire negata , la trascomunicazione strumentale metafonica  ci porta la conoscenza che necessita per sorreggersi dall’abisso della disperazione .  Oggi viviamo l’evento delle voci dell’al di là  e tramite le voci si riesce  attenuare la sofferenza  di chi abbiamo perduto , il cui messaggio pervenuto contiene qualcosa del caro estinto . Consente di vivere una speranza nuova in cui fa credere che la morte dell’uomo non è così totale , quindi dobbiamo respingere il volto antico della morte .

 

         Il pensiero ci rode e segna la vita , ma è necessario rientrare nel nostro equilibrio psicologico  dopo tanta sofferenza , soprattutto per la voce che giunge dal cielo  e non cessa mai di indicarci  di vivere la vita in tutta la sua pienezza , nella consapevolezza di non farci del male  e le nostre convinzioni saranno come una corazza  che accettano e giudicando il loro fine  .  

 

 

Vivere la Vita .

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         Personalmente , lo dico in molte occasioni , in cui la conoscenza avviene attraverso  l’esperienza  e la vita è un vivaio di esperienze , proprio perché la vita dell’uomo è molto variegata spesso sa mettere a profitto le proprie esperienze , tendendo sicuramente di migliorare la condizioni della vita  stessa . Da come  agisce l’individuo si può costatare la condotta e l’etica , anche se contiene la scintilla Divina  lo spirito in sé , non si capisce perché sia così diverso l’agire di ognuno di noi . Sono d’accordo che la vita ci riserva incognite ed incarichi colmi di difficoltà , malgrado ciò con molto scrupolo cerchiamo di risolverli e portarli a termine , e poi se osserviamo la vita con attenzione  essa è piena di cose belle  che inneggiano  di vivere la vita .

 

         L’amore per la vita  attraverso i suoi frutti ha dato vigore alla creazione , la nascita e la creatura è il sospiro di ogni pensiero che contempla sempre un avvenimento eccezionale per la comunità degli uomini ed un auspicio per la specie umana .

La vita dell’uomo per natura la rivive giorno dopo giorno dopo al morte apparente del sonno , vive la propria storia fra gli eventi , custodisce la famiglia , il lavoro , le  gioie , è provato dalle   malattie lutti e dolore , sono tutti sentimenti ed elementi che coinvolgono la vita stessa .  Il rispetto per la vita  umana  e di ogni cosa che respira , deve essere il D.N.A. del’uomo , anche nella circostanza più tragica .

 

         Le documentate illustrazioni della cronaca , informano che esistono  per grave malattia condizioni di sopravvivenza disumane ,  che non è vita e che nessuna etica e ragione civile di qualsiasi società può volere ed approvare e neppure la stessa vita lo vuole , perché la condizione vegetativa  non è l’aspirazione della vita . Intendiamoci bene  si parla della vita umana , che si trova in una condizione tragica , “ di quella vita che non è buona in sé , di quando non sia ha consapevolezza di vivere ,  quando l’occhio è spento ,  non si percepisce più nessuna emozione , le capacita motorie si sono spente ,l’alimentazione è artificiale e forzata , quando la vita non ha più senso e stà  varcando la soglia dell’esistenza “ . Che fare ???  Questa esperienza tragica , pietrifica e condiziona l’esistenza dell’essere , fino a che la materia inerte deteriorata dal tempo dalla sofferenza cede e si spegne , muore ! Avviene la separazione dello spirito  dalla materia e per esso è stata un’esperienza terrena da incarnato .

 

         Invece in ogni uomo albeggia la luce della vita che si rinnova ogni giorno ,quella vita che ci da la consapevolezza di essere , che ci induce di essere altruisti , partecipare alla gioia dell’altro , la stabilità dei sentimenti , essere sereni e felici , la vita non è sempre avara quando si riesce dare senso alla vita .L’amore e la speranza deve elevarsi  fra luci e ombre della vita , saper cogliere le indicazioni  che ci giungono dalla “voce”dall’al di là dei cieli in cui ci fanno comprendere che l’essere umano contempla in sé la sofferenza , il dolore , come la gioia , la felicità e l’amore che è l’orgoglio della vita . Soltanto che  i molteplici aspetti della sofferenza  per la loro persistenza logorante  incidono grossi solchi che lacerano  il cuore e la mente . Non è sempre facile da colmare : “ ma se ascoltiamo il messaggio della natura figlia del tempo “scopriremo che è la chiave per essere in comunione con l’al di là e l’al di qua , un connubio che riesce a confortaci dalla disperazione più profonda .

 

         I nostri cari defunti se pur lontano sono vicinissimi  a noi , sono loro che comunicano con noi tramite la tecnologia  e ci invitano di uscire dalla notte buia di dolore perché essa non ha più senso , e ci inducono a credere che essi non sono come crediamo , non sono morti , vivono una condizione diversa in uno stato diverso da quello fisico che tutti conosciamo , ci portano la conoscenza  di ciò che si ritrova al di là dei confini della nostra conoscenza . Ci invitano a credere con sentimento su tutte le cose che non si vedono ma si sentono . Quindi questa fenomenologia dalle origini naturali inneggia alla vita con la facoltà di volere la serenità dell’essere e amore  che risolve le amarezze della vita .

 

Conclusione .

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         Concludo con sensibile sentimento per quello che può dare la metafonia  : dopo trent’anni di ricerca e pratica della trascomunicazione strumentale metafonica , non può essere diverso e riassumo  con certezza che questa fenomenologia gode della propria luce , meritevole di considerazione soprattutto dagli indifferenti . La fenomenologia , mette in evidenza il significato naturale dell’avvenimento  “ Voci” , al di là di brogli e mistificazioni , dal quale sempre ci coglie con sensibile stupore perché rivela una realtà nascosta .

Il senso della vita e nella vita stessa , che dobbiamo vivere ed onorare  con la facoltà di vivere liberi e sereni , contemplati dai principi  dei diritti e doveri nella vita  dell’uomo , secondo in cui la tangibilità dell’evento rivela  l’essenza dello spirito che  corrisponde alla coscienza e il rispetto delle regole .

 

                                                                                                         

 

 

                                                           Giorgio  Penzo .