La pagina di Adriana
Siamo al convegno di Roma . anno 2013.
I Libri sono piccole parti di conoscenza , catene di trasmissione , di emozioni , di esperienze vissute , ma non bisogna guardare solo ciò che c’è scritto, perché c’è sempre una strada da scegliere, un filo che sia di accrescimento della conoscenza , utile , capace di affinare la sensibilità .
Adriana 06-06-2014.
Un silenzio straziante .
Nell’Ottobre 2012, fui invitata per una relazione al primo convegno che si svolgeva nella città de L’Aquila ..
Prendemmo il treno fino a Pescara, ci venne a prendere una amica di Chieti eravamo ospiti per il pranzo . Nel pomeriggio una amica ci portò fino alla città de L’Aquila. E’ stato molto bello attraversare la galleria del Gran Sasso, non ero mai stata nella zona dell’Abruzzo e come tutta l’Italia è sempre una meraviglia .
Tutti abbiamo seguito il dramma del terremoto che causò la distruzione della città con le sue vittime.
Una volta arrivati in albergo un’altra amica del luogo ci invita a visitare la città, un po’ in macchina e molto a piedi. Un silenzio straziante mi avvolge nel vedere le rovine, come fosse stato un bombardamento . Le case con le finestre aperte, vetri rotti, tendine cadenti, case scoperchiate, alcune con delle impalcature edili senza operai, sbarrata la strada che porta alla piazza della città con dei soldati per il controllo di chi passa, la piazza era il centro dei giovani e degli abitanti dove la città si univa, ora nulla, solo qualche colombo che mesto mesto svolazza in cerca di compagnia, la pavimentazione tutta rialzata al centro da non poter camminarci , un silenzio che sembrava un lamento. Sono entrata in chiesa, poco c’era da vedere. Saliti in macchina la nostra amica ci porta a vedere la Basilica di Collemaggio, meno male si è salvata solo la facciata, ed è bellissima. Camminando ci avviciniamo alla casa dello studente, la casa ? quale casa, c’è solo una voragine delimitata da una rete rossa di plastica che regge i 7 mega poster con le foto dei ragazzi morti sotto le macerie.
Ritorniamo in albergo con tristezza anche nel vedere che in tre anni non è stato fatto nulla, anzi fuori dalla città sono sorti dei mega super mercati e case di legno già in decadenza e isolate .
Ottobre 2013. Mi invitano per il secondo convegno . Prendiamo il treno fino a Pescara e poi il bus che ci porta a L’Aquila, l’autista vede che non siamo del luogo e con sorpresa mi sento chiedere se dobbiamo andare al cimitero, un po’ sorridente rispondo di no, chissà perché ci ha fatto questa domanda . Speravo di trovare almeno dei restauri, nulla, la città era un cimitero . Il centro uguale all’anno prima, le casette più disadorne . Arrivati a L’Aquila dovevamo prendere un taxi per portarci all’albergo di destinazione. Facciamo delle domande all’autista sul degrado che ancora vediamo, ci dice che molte cose sono ferme per appalti poco chiari e altre cose e ci saranno delle novità . E così fu . Capii che i poveri abitanti della città erano sempre più soli . Non faccio più domande, già mi doleva ciò che sentivo .
Ora vi spiego un aspetto umano che non concepisco. Mi avevano regalato un mazzo di fiori, chiesi alla mamma di Davide, uno dei ragazzi morti sotto la casa dello studente, di portare loro questi fiori . La mamma con gli occhi lucidi di pianto mi rispose “si “ ma che non sarebbero rimasti per molto perché quel luogo viene sempre profanato da ignoti . Mi domando : ma neanche per la morte l’umano ha rispetto ? Come un fiore cogliamo il profumo della vita che racconta la nostra storia . Ricordare chi si ama con la forza dell’amore ci dà il coraggio di sopravvivere al dolore . Ma dove sta l’amore ? il rispetto ?
In quel momento con la mamma di Davide ci siamo abbracciate e ho condiviso il suo pianto .
Anche quest’anno ad ottobre sarò a L’Aquila, vorrei trovare tutto a posto, i bambini, la piazza piena di gente con i negozi aperti ,ci vorrebbe un miracolo ma purtroppo non posseggo la bacchetta magica .
Adriana Scaficchia , 30-1-2014
Messaggio del 25-02-2012 – Seminario del Convivio di Roma
ottenuto con la metafonia in sala con tutti i presenti .
Mara una ragazza giovane chiede al padre ; Papà cosa è successo quel giorno in sala di rianimazione che ti ho visto così felice e luminoso ? e perché mi hai chiesto se ti vogliamo bene ?
Risposta ; Ero appiccicato a quel tubo …però alcuni di voi vi portano fuori …per un’ora potevate restare …non potevo tacere …il professore è passato mi ha dato una carezza e anche un sorriso …poi non ho conosciuto il tempo …
Io ti ho chiamato più volte e come faccio a sapere per intero il vostro amore ?..mi viene chiesto da una luce …ai piedi del letto che per domani molto vicino a loro… devi darle delle spiegazioni …in fondo hai chiesto solo amore …io sapevo che la morte mi portava via …nella volta celeste si apriva un varco …dove una luce benedetta ..quel pescatore di anime mi ha detto che lassù non è un deserto …che la vittima sarà assolta nel bene con Dio …io sapevo che non c’era un albergo …ogni vita ha sempre un sospeso …è bella questa vita è troppo bella …è il momento che ha l’eterno dentro …guarda che non torno indietro …allora do un saluto a te …per guardare il sole e ridi …la posso salutare ? …questo è venuto da me…anche se sono un po’ vecchio io non ho offeso ….. Papà Silvio
28-01-2012.
Ciao sono Adriana Scaficchia del Cerchio Verde di Venezia Mestre ,
Non voglio convincere nessuno sulla "mia " ricerca , ma posso, dopo 34 anni che mi dedico come ricercatrice sulla metafonia e vengo definita "un pronto soccorso del dolore, " esprimere un parere sulle persone che incontro quando vado ai congressi .
Ho partecipato per anni ai congressi di Cattolica, ho sempre rifiutato di fare la relatrice, convinta, e lo sono ancora, che a nessuno interessi la mia vita , ma...non ho mai RIFIUTATO un contatto di metafonia a chi chiedeva un aiuto a quel dio che non capivano .
Ho viaggiato a mie spese, in lungo e in largo per l'Italia ( una volta sono stata anche borseggiata) per portare l'informazione della Trascomunicazione Strumentale, spiegando che quel Dio che non capiamo ci aveva messo nella strada giusta per sentire e capire che chi ci ha lasciato è sempre vicino a noi in forma spirituale, e si poteva contattare senza dipendenza alcuna da NESSUNO .
Noi umani deleghiamo tutto e tutti, fino al punto che anche il messaggio, se ci arriva bello e pronto ci crediamo . Noi del cerchio abbiamo fatto una quindicina di libri, tutti regalati, sempre portiamo ai convegni il nostro materiale e sempre lo doniamo con amore . Ma......siamo una fontana che disturba se è vicina a un bar .Ancora una volta mi sono sentita "diversa " ma mai cambierò .
Il contatto con una dimensione di amore non dovrebbe essere commercializzata .
Cerchiamo di valutare come e dove possiamo fare una ricerca spirituale e cercare risposta al perché del proprio dolore. Molte sono le strade che portano alla serenità .
Voi sapete amici, quanta fatica si fa per fare metafonia e sapete perfettamente che tutti possono imparare anche con strumenti che abbiamo in casa, è una MERAVIGLIOSA REALTA' e per me Dio ha parlato a gente semplice di cuore, Lui elargisce in egual misura i suoi doni .
Si dice ; Chi ricerca seriamente non ha bisogno di proclamare il vero .
E' così, le mie "certezze” sono supportate da tantissime prove avute in questi anni di ricerca, ma.......ora non è più ricerca è asciugare una lacrima, vedere un mesto sorriso sul volto del dolore, riunirsi e stare assieme anche per una pizza, esserci sempre se mi cercano, parlare di Dio e del caro che amiamo, ......allora capisco che solo con la comunicazione ci può essere comunione .
Incontrandoci, incontriamo i nostri cari, ne manteniamo vivo il ricordo ed trasformiamo parte del nostro dolore in forza per continuare a vivere al meglio le nostre possibilità . Ecco allora che lo Spirito e le sue verità ci gratifica e ci riempie nell’esatta misura in cui permetteremo Loro di colmarci di equilibrio, sentimento e affetto smarrito dal dolore.
Cari amici,....siamo diversi ? Ebbene si, ne sono felice .
Noi non siamo ridotti proprio male .
4-2-1984- Messaggio della guida Zusuru :
"Credere a Dio grande e Onnipotente , è tutto amore , tutto vede , sovrano nel mondo , la pace deve regnare tra gli uomini , e l'amicizia sappiate onorarla . Non fate da baratto con affari e non potete giocare con Dio "
Una relatrice del convegno Toscano mi ha regalato il suo libro dove trovo scritto ; Edizioni gratuita. La verità non si vende né si compra .
Siamo soldati senza armi ,
...allora forza, solo la parola e la ricerca siano il nostro lasciapassare per il cuore .
A sempre per sempre Adriana.
IL PETTIROSSO
Faccio
mie le parole del grande filosofo Socrate
“Tutto
quello che so è di non sapere”
Così
la vita mi insegna a prendere consapevolezza della “realtà di
Dio”,
questo Dio che, più mi avvicino, più mi sfugge, rendendo
quindi
sempre più presente e pressante in me l’eterna ricerca dell’uomo,
“chi
sono? dove andrò? dove sono i nostri cari scomparsi?”
Alcune
risposte a queste domande le ho ottenute con la metafonia,
ma
perché non mi bastano?
Mi
rendo conto che finchè sono nel divenire, non potrò mai capire
del
tutto la Realtà in cui vive uno spirito svincolato dalla materia,
un
Essere libero di comprendere col proprio sentire che la
legge
dell’amore è l’ultimo e unico punto di ritorno.
Quando
ad un bambino si raccontano le favole, queste devono
avere
non solo lieto fine, ma anche una logica educativa.
Ora
vi vorrei raccontare cosa mi è successo. Potrebbe essere una
favola?
Non lo so, sono certa che ha una logica educativa che non
capisco.
Faccio
una premessa; Al Cerchio Verde ascolto le esperienze
delle
mamme. Valeria mamma di Davide, morto in un incidente
stradale,
ha ricevuto molte prove dell’esistenza del figlio in una
vita
nuova nell’aldilà.
Valeria
mi racconta di aver chiesto al figlio se quel pettirosso che
vede
sempre al cimitero e in casa sua, sul terrazzo, è un segno di
saluto
che egli le manda e di aver ricevuto conferma da Davide.
Valeria
lo ha fotografato più volte e quando,entrando al cimitero
chiede;
“Davide, mandami il pettirosso a salutarmi”, puntuale
l’uccellino
arriva. Sono abituata a prendere atto di ciò che mi
viene
raccontato, senza dare nessuna spiegazione determinata.
Una
volta la Dimensione mi disse “Molte cose che vi succedono
le
attribuite a noi, ma noi non c’entriamo”.
138
Ecco
la mia “favola”
La
mia abitazione è una casetta con relativo giardino. Per uscire
ho
due porte, una interna e una esterna, da dove si accede ad una
terrazza
e, quindi al giardino. Apro sempre la porta interna per
vedere
e far entrare il sole che amo tanto.
Un
giorno vedo, appoggiato alla maniglia della porta esterna, con
il
capino rivolto verso l’interno della casa, un pettirosso, con una
piccola
macchia bianca sul petto.
Mi
avvicino, ma lui vola via. Mi viene in mente il racconto di
mamma
Valeria e penso subito “e se fosse Davide che mi manda
il
suo saluto?” No, non è possibile. Così chiedo a Davide “Se sei
tu,
rimandami il pettirosso per il saluto”.Il pettirosso ritorna subito
e
vola via.
L’indomani,
dimentica dell’accaduto, apro la porta e rivedo il
pettirosso
nello stesso posto. Penso ad un caso, gli porto dei
biscottini
che mangia volentieri e poi vola via. Ne parlo a Giorgio
e
a mamma Valeria.
Giorgio
dice che nel giardino ci sono molte specie di uccellini e
di
non farci caso; Mamma Valeria, invece, più che convinta, mi
dice
che è un saluto del suo Davide. Col cuore vorrei credere a
Valeria,
ma la mia serietà di ricercatrice mi fa dubitare.
Ancora.
L’indomani,
sempre di mattina verso le 8.15, mi preparavo per
andare
la lavoro, sono in ritardo, non ho ancora aperto la prima
porta,
che sento dei colpi molto leggeri. Cerco di capire da dove
provenga
quel lieve rumore, apro la porta e vedo il pettirosso,
sempre
lui, quello con la macchiolina bianca sul petto, appoggiato
alla
maniglia rivolto verso l’interno intento a picchiettare il
vetro
col becco.
139
A
questo punto chiamai Giorgio che guardando l’uccellino, prende
la
cinepresa per riprendere e poi conservare una così tenera
manifestazione
di amore.
Allora
penso, “c’è qualcosa di vero?”
Tutto
questo è successo per tre giorni successivi.Il quarto giorno
aspetto
con ansia l’arrivo del mio piccolo amico. Niente. Delusa
penso
che forse è stato veramente il caso, ma, quando esco sul
terrazzo,
trovo sul tappetino il pettirosso morto, proprio quello
con
la macchiolina bianca.
Il
dolore è tale che scoppio a piangere.
Non
è stata una favola a lieto fine. Ma cosa è veramente successo?
Sono
troppi i miei perchè?
Non
conoscevo la leggenda del pettirosso che togliendo una
spina
dalla corona di Gesù sulla croce, si sporcò il petto con il
Suo
sangue, me l’hanno raccontata poi.
Che
cosa ha voluto dirmi questa piccola creatura per venire a
morire
nella mia casa?
E’
una favola? Va bene siamo ancora nei giorni delle feste
Natalizie
e tutto è permesso in nome dell’amore.
Mi
è piaciuto raccontarla a voi.
A
sempre Adriana Scaficchia.
“
Leggendo il quaderno N°7 di
Facciamo filò a pag.57 anno Dicembre 2010
vidi la foto della “mia suora “mi fece così piacere che ritornai indietro
con i ricordi e scrissi quanto vado a raccontarvi :
Nell’Agosto del 2000 , ero
in vacanza con le due mie sorelle che tanto amo , ero triste , temevo per la mia
salute , avevo un presagio e questo mi faceva avere pensieri negativi .
Un giorno si decise con mia
sorella Lidia , con i nostri rispettivi mariti , di andare in alta montagna e
pranzare fuori . Tutto mi serviva per non pensare .
Andammo in Vezzena
nel Trentino , altitudine duemila metri
,vidi una ripida scalinata fatta di terra e tronchi di albero che si mescolava
perfettamente all’ambiente e una piccola chiesetta in cima.
Entrammo e fui subito
attirata dall’immagine posta sull’altare del viso di una suora di colore .
Mi guardai attorno : sulle pareti di pietra notavo dipinti della passione del
Cristo , nessun quadro o ornamento abbelliva quella chiesetta , solo Lei la
illuminava.
Per terra sopra un grezzo
sgabello vidi dei santini che parlavano di preghiera e la Sua biografia . Mi
affrettai a prenderne qualcuno e con una offerta coprii l’eventuale importo .
Ritornata in paese cercai di
aver notizie di questa suora , ma con mia sorpresa nessuno ne sapeva nulla ,
nemmeno che la Sua storia era in quella chiesetta .
Le nostre vacanze
continuarono con apparente serenità da parte mia , ma spesso “dovevo “
andare a vedere la foto di questa suora perché il suo sorriso mi sembrava mi
desse coraggio , forza e ottimismo . Dopo aver letto la sua biografia venni a
conoscenza che si chiamava Bakhita
che in arabo vuol dire fortunata
,era dell’istituto delle Figlie della Carità Canossiane , aveva fatto
il suo apostolato a Venezia
,Santa Alvise e Madonna Dell’Orto dove
io, da bambina praticavo . Prima di
allora non sapevo nulla di Lei , ma continuai spesso a pensarla . Il tre Ottobre
subii una dura operazione , la superai molto bene .Sono certa di essere stata
aiutata spingendo il mio spirito ad aver fiducia dei medici a cui mi affidavo.
Un giorno guardando la
televisione vidi
in un notiziario che il Papa
Giovanni Paolo II° santificava cinque beati , con sorpresa vidi tra essi la
“mia suora “ . Esultai dalla gioia , ma non per la sua santità ma perché
molti l’avrebbero conosciuta e certamente né avrebbero avuto aiuto come era
capitato a me ..Il 4 febbraio del 2001 sono
andata a Schio in provincia di Vicenza con Giorgio mio marito nel santuario
della “suora moretta “ come veniva definita per il colore della sua pelle .
Ho potuto vedere la sua
salma , il suo personale museo , la sua cameretta , tutto molto semplice .
Osservando Giorgio vedevo che anche lui era commosso e questo mi rese felice
perché sapeva di aver mantenuto la promessa fattami in ospedale . .
Ogni volta che vado per
vacanze, da sempre faccio visita alla chiesetta anche se il volto di Bakhita non
la illumina più
per un comportamento inspiegabile di un parroco del
vicino paese prendendone
possesso di gestione .
31-01-2011 Adriana ,
Scaficchia .
EGR”
DIO ASSOLUTO VIA
DELLA LUCE N1 CAP
…000 INFINITO .
Caro DIO, vorrei chiederti alcune cose che non capisco.
So che non ti rubo tempo perché sei nel non tempo,perciò
inizio il mio dialogo con te.
Ricordo che mi parlarono di te all' età dei 7 anni : non
capivo.
Più avanti ,mi insegnarono che tu mi vedevi e controllavi
le mie azioni: non capivo. Che tu esistessi o non esistessi non mi
interessava.
Adulta, presi Conoscenza di te.
Allora,vedendo tanta sofferenza, ingiustizia, crudeltà, ti
chiedevo;Dio perché non eviti tutto questo dolore? Tu che puoi tutto ,perché
non intervieni?:
non capivo .
Ancora più adulta presi Consapevolezza di te.
Capii,che con la vita ci hai dato anche il dono della
libertà, purtroppo adoperata molto male per la non conoscenza che solo
L'amore può dare amore. Questo, credo di averlo capito ,l'importante è
metterlo
in pratica:
Cosi, ho compreso che sei la REAL T A' .
Ora ti chiedo; come faccio a capire che tu mi senti quando
ti parlo e ti prego, non so se sai che sto soffrendo,che ti chiedo aiuto,
perché alcuni dicono di sentirti e io no?
E' difficile amarti nel bisogno e nel dolore.
Come tu sai, io contatto la dimensione tramite il radio
registratore,quel giorno di sofferenza chiedevo solo aiuto, e una voce mi
disse solo tre parole; NON TI PREOCUPARE, molto utili per me.
Era questa la tua voce?
Dio, se leggi questa mia, aiutami e fammi capire come ti
devo sentire.
Grazie perché ho capito che ci sei.
A sempre Adriana
.
Venezia
5 Luglio 2008 .
A
Bolognola : Adriana Daniela e Marina alla ricerca delle loro radici .
Ritorno al passato sulle ali della nostalgia .
Quante volte nella
vita ci capita di fare delle riflessioni sul passato e sul presente ? A me è
capitato e capita molte volte anche se spesso non so perché .
Un giorno di due
anni fa pensando a mio padre e alle sue origini marchigiane , ricordavo che a
noi famigliari ne aveva parlato
molto poco .
Sapevo che la sua
mamma era venuta a Venezia con i suoi quattro figli nel 1929 . Papà allora
aveva 18 anni : conobbe poi mia madre, si
sposarono ed ebbero tre figlie , anche se papà sentiva la mancanza di un
maschio perché era orgoglioso del suo cognome .
A me invece non
piaceva perché a Venezia di Scaficchia eravamo soltanto noi tre sorelle e
quando lo pronunciavo , nessuno lo capiva , tanto che lo dovevo sempre ripetere
.
Una volta sposata
ho adoperato il cognome di mio marito , così le cose divennero più
semplici .
Nel 2006 , quindi ,
feci una ricerca su Internet per sapere se nella località dove mio padre era
nato , Bolognola Marche ,ci fossero dei Scaficchia .
Finalmente trovai
tre nominativi :uno era quello del Sindaco del paese , uno quello del titolare
di una pizzeria e l’altro apparteneva al proprietario di un negozio di
alimentari .
Lago di Fiastra visto dal castello dei Malagotti .
A chi potevo
rivolgermi ? Ma naturalmente al primo cittadino , al Sindaco !
Scrissi ed attesi
una e-mail di risposta che non tardò ad arrivare e che mi confermava che avevo
trovato dei parenti .
La mia felicità era
alle stelle . Iniziai un contatto epistolare e venni a sapere che il Sindaco era
una giovane donna , che si chiamava Simonetta Scaficchia e che suo padre era
cugino del mio . Lei stessa fece una ricerca in paese e mi scrisse che gli
Scaficchia erano usciti dal silenzio e che ricordavano molto bene mio padre
Ascanio .
Da allora ho parlato
più volte con le mie sorelle del desiderio di organizzare una nostra visita in
quei luoghi così da poter ritrovare le nostre origini .
Tra “vedremo e
faremo “ sono passati due anni , anche perché entrambe per motivi di famiglia
non potevano obiettivamente allontanarsi da casa .
Allora ho pensato di
rivolgermi a due mie cugine :
Daniela che abita a Treporti in provincia di Venezia e Marina che abita a Milano
, figlie delle sorelle di papà .
Anche loro non sapevano nulla sulle origini degli Scaficchia per cui hanno accettato con entusiasmo l’avventura : la sospirata data della partenza è stata quindi fissata per venerdì 27 Giugno 2008 ! l Lago di Fiastra , con le mie cugine Daniela e Marina .
Puntuali siamo
partite da Mestre e arrivate alla
stazione di Civitanova Marche abbiamo incontrato Simonetta che ci ha accolto con
un solare sorriso che mi ha fatto
pensare : cominciamo
bene !!!
Arrivate ci
siamo sistemate nell’albergo già prenotato a Fiastra Lago e nel pomeriggio
, sempre accompagnate dalla bella Simonetta ,
abbiamo iniziato a conoscere
i numerosi parenti .
Eravamo
molto felici di trovarci nel più piccolo
paese di montagna delle Marche dove
i nostri genitori erano vissuti e
tutti ricordavano con molto affetto . Abbiamo fatto
visita al cimitero per vedere la tomba del nonno Adolfo Scaficchia e di
altri parenti .
Il nonno era il
maestro delle scuole di Fiordimonte e poi di
Bolognola :In paese era una autorità e in tempo di guerra aveva saputo
far valere la sua onestà aiutando i più indifesi .
L’indomani
ci ha raggiunto Sauro Scaficchia , vice sindaco di Fiastra , ci ha portato
a conoscere suo padre zio
Lino e la mamma Jole . Ho incontrato anche le
sue sorelle Fiorella e
Loretina , insomma, ogni
incontro di ogni nuovo parente provavo una
gioia che non so descrivere .
Sauro
, ci ha condotto a vedere la diga ,ci ha spiegato
il suo funzionamento , il corso d’acqua in continuo movimento , ci ha
fatto conoscere cambiamento di
colore del lago dove c’era la corrente ,
ci ha raccontato delle prime
centrali idroelettriche ,ci ha detto anche
che la costruzione della diga nella
valle del Fiastrone iniziata nel 1950 e svolta completamente
nel 1954 dall’UNES e che l’invaso idroelettrico è il più grande
delle Marche . Ci
ha accompagnato a bere
l’acqua di una fontana cui tutti
possono attingere , e noi ne abbiamo approffitato volentieri
perché quel giorno faceva veramente un gran caldo .La sua dolce moglie
Marisa ci ha preparato un pranzo talmente ricco da sembrare un pranzo di nozze
ed è stato per noi una grande festa che
non scorderemo .
Siamo
stati poi alla sagra che si svolge a Fiastra e dopo aver girato per
le bancarelle abbiamo visitato il
castello dei Magalotti e
goduto un panorama
incantevole .
Abbiamo avuto in dono
il libro di Paolo Cruciani “STORIA E ARTE NELLA MARCA CAMERTE , con
tutte le firme degli Scaficchia come dedica
.
Abbiamo
visto tante cose e tanti parenti, ma
a me mancava ancora qualcosa . Ho
chiesto alle mie cugine se erano d’accordo di chiedere a Sauro di riportarci a
Bolognola , la volevo rivedere per poter
respirare quell’aria a me tanto cara .Sono state felici di saper che era ciò
che volevano anche loro .
Sauro ci ha
accontentate , anche se abbiamo dovuto saltare un incontro con un’ altro
parente .
Così nel
pomeriggio di Domenica 29 Giugno
abbiamo visitato la chiesa S.M: delle Grazie
Il palazzo Primavera
, la Villa di Piedi , la Villa da Capo Tre Croci e la
Fontana Bianca (anche se bianca non è )
. Ho potuto vedere con
commozione la casa che papà
Ascanio prendeva in affitto ogni
qual volta tornava a Bolognola , la
casa dove viveva con i nonni , insomma una meraviglia . Abbiamo scattato molte
fotografie, naturalmente così
potremmo rivedere quei luoghi tanto sognati .
Oggi vanno di moda
le famiglie allargate ? Ebbene anche noi
in questa maniera ci siamo trovate ad aver
allargato la nostra famiglia
, conoscendo persone meravigliose , luoghi d’incanto come Bolognola che si
trova nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini .
Gruppo di alcuni parenti con il sindaco di Bolognola e vice sindaco di Fiastra .
Cari
parenti , siamo ritornate a casa felici
, e credo di interpretare anche il sentimento
e l’emozione di Daniela e Marina di
fronte alla vostra calorosa accoglienza .
Siamo
felici di avervi incontrati dopo tanti anni e di aver potuto
assaporare con emozione i luoghi e l’aria dell’infanzia di papà
Ascanio e delle sue sorelle ,
rivivendo strani percorsi della vita che ci hanno portato alla conoscenza di
cose semplicemente ignorate .
Questa esperienza
avrà un posto speciale nel nostro cuore . Con sentimento di riconoscenza a
tutti voi Scaficchia per averci dato
la possibilità di conoscervi ,di apprezzarvi e sapere che siete la nostra
famiglia .Non possiamo che dire un commosso , sentito grazie …
Adriana ,figlia di Ascanio ,
Daniela figlia di Andina , sorella di Ascanio .
Marina figlia di Ida , sorella di Ascanio .
Adriana Scaficchia
Passo San Boldo N 04
30173 Favaro Veneto
VE .
tel 041-634021.
26-02-07 Sull’Amicizia .
Sono giorni che mi pongo diverse domande su come interpreto il sentimento dell’amicizia .
Ricordo che nel lontano 04-02-1984 con la metafonia assieme a mia zia Gemma ricevemmo questo messaggio , ne trascrivo una parte ; "…la pace deve regnare tra gli uomini e l’amicizia sappiate onorarla …" .
A quel tempo apprezzammo molto quel messaggio ma tutto finiva li .
Dal dizionario Garzanti leggo : Amicizia : legame sentimentale basato su affinità di idee e reciproca stima .
Onorarla : innalzare agli onori degli altari Santificare …
Riscontro che l’amicizia è abusata nella parola con falsità, perché noi siamo scambio di ciò che si è …di certo non siamo perfetti per Onorarla e Santificare tale sentimento. Ma allora come è , come sono queste diverse amicizie ? Ne tratterò una sola una , quella di utilità .
L’utile non è duraturo ma in un certo momento è una cosa , in un altro un’altra , di conseguenza venuta meno la causa viene meno anche l’amicizia perché questa mirava ai suoi fini
Nel libro "Aristotele .Etica Nicomachea pag 713 scrive ; Assolutamente gli amici di questo genere non conducono nemmeno una vita di intimità tra loro ; talvolta infatti non sono neppure piacevoli tra loro . Pertanto non sentono nemmeno bisogno di questo tipo di frequentazioni , se non sono utili . Infatti in tanto sono piacevoli l’uno all’altro in quanto hanno speranza di ottenere qualche bene "….
Allora come la mettiamo con" legame sentimentale basato su affinità di idee e reciproca stima ? "
Noto che ci sono varie amicizie , tra coniugi ,tra fratelli ,coetanei, politici , ecc. ecc. ma vorrei rimanere su quella dell’utilità .Credo che qui si gioca sui sentimenti dell’altro , lo si usa fin quando ci serve per ottenere l’utile , poi lo si butta come un giocattolo rotto , senza pensare che tutto ciò può nuocere all’altro .
L’amicizia dovrebbe essere comunicazione di bene , coraggio e speranza nei momenti tristi , gioia quando la vita ti sorride così da vedere illuminato il tuo cammino .
Ricordare la persona amica nei momenti di solitudine e desiderare di incontrarla o sentire la sua voce e custodirla come un prezioso tesoro e mai tradirla ..
Ecco così sentirei di Onorarla .
Susanna Tamaro scrive ; "Le cose che ci accadono non sono mai fine a se stesse , gratuite , ogni incontro , ogni piccolo evento racchiude in sé un significato , la comprensione di se stessi nasce dalla disponibilità ad accoglierli, della capacità in qualsiasi momento di cambiare direzione ."
Bisognerebbe imparare a leggere gli eventi che incontriamo nel nostro cammino per dare la valutazione di scelta, fatta con la consapevolezza dell’accaduto .
Dal Web leggo ; " Quando l’amicizia ti attraversa il cuore lascia un’emozione che non se ne va , non so dirti come , ma succede solo quando due persone fanno insieme un volo che ci porta in alto oltre la gente .
Come fare un salto nell’immensità , e non c’è distanza , non c’è mai non ce n’é abbastanza , se tu sei già dentro di me per sempre ."
Anonimo Cinese : "Non camminare davanti a me potrei non seguirti
Non camminare dietro di me , non saprei dove condurti
Cammina al mio fianco e saremo sempre amici . "
Mi piacerebbe che tutto il mondo mi fosse amico , dentro di me è così .
Per fortuna ho molti amici. Se si vuole conservare amicizie devi essere sempre gioiosa , inventiva ,consigliera , disposta a cedere un po’ del tuo vivere . Tutto questo non deve essere un sacrificio perché in cambio loro ti danno di più .
Seneca scrive ; Cerchiamo di godere intensamente della compagnia degli amici perché non sappiamo fino a quando potremo goderne . Troppe volte , forse , li abbiamo lasciati soli per intraprendere un viaggio e tanto spesso , pur trovandoci nella stessa città non li abbiamo visti ."
Concludo questo viaggio mentale sull’amicizia traendo una immensa gioia da coloro con cui continuo un reciproco rapporto di stima e legame spirituale ma provando anche dispiacere per i molti amici che per vari motivi si sono allontanati .
Considero l’amicizia un bene inestimabile quando questa viene dal dolore che ci accomuna in un unico destino o fato .
A sempre Adriana Scaficchia .
L'Assoluto ......
Ottobre 2006 .
L'uomo , essendo "soggetto ed oggetto "della creazione , con le sue possibilità di conoscenza , costituirebbe il mezzo attraverso il quale la natura prende coscienza di se stessa , e non solo la natura , ma anche l'uomo
L'uomo ha sempre cercato un punto di riferimento per confrontare e misurare le proprio capacità , arrivando ad attribuire a Dio la responsabilità del proprio fallimento o ritenendoLo causa del suo dolore .
L'uomo ha di Dio un'immagine antropomorfa , distinta dalla Sua creazione , ma del mondo che percepisce egli ha una sua personale concezione , una sua particolare esperienza e se anche le esperienze possono sembrare simili , esse sono tuttavia diverse , uniche ed irripetibili per ogni individuo.
Nella lezione del 23 c.m. Lei (Il prof. di filosofia) ha affermato che "Il divenire è l'essenza dell'Universo " cioè fa parte del mondo , per cui ciò che l'uomo vede mutare , in realtà è immutabile , è un insieme di situazioni (chiamiamole così ) fisse nell'eternità del non tempo e quindi la mutazione nasce dalla percezione in successione di queste situazioni . Così come la storia narrata in un libro , acquista vita e svolgimento solo nella mente del lettore ed in funzione ad esso
Da ciò si deduce che la Creazione o Emanazione o non è mai avvenuta , o è sempre stata .Si tratta cioè di un evento che ci coglie nel gioco illusorio della percezione soggettiva e che non incide sulla oggettività di Dio
La Creazione o Emanazione non tocca la realtà di Dio .
Platone ha detto ;"La quiete perfetta di Dio ", intendendo definire l'essere -motore , in moto -fermo del manifestato che va oltre la totalità del tutto , che potrebbe essere al tempo stesso Immanente e Trascendente la manifestazione .
Penso che a Dio non si possa attribuire nessuna di queste espressioni perchè Lui va oltre la mente , oltre il manifestato , perchè "oltre " è l'essenza della nostra vera realtà .
Plotino ha affermato ; " Uno che è il principio del tutto non ha bisogno del tutto "
e ancora , "Uno genera tutte le cose e perciò non è nessuna di esse "
Non c'è contaddizione tra Immanenza e Trascendenza quando si parla di Dio perchè Egli non entra nel manifestato , ma lo precede .
Spero di essere riuscita ad esprimere con sufficenza chiarezza il mio pensiero , così da poterne parlare ancora insieme .
Grazie della vostra attenzione a sempre Adry .
I LIBRI SONO PICCOLE PARTI DI CONOSCENZA , CATENE DI TRASMISSIONE , DI EMOZIONI .
NON
BISOGNA GUARDARE SOLO CIO’ CHE
E’ SCRITTO , MA CE’ SEMPRE QUALCOSA DI ALTRO DA SEGUIRE ; PER SAPER
SCEGLIERE UNA STRADA , UN FILO CHE SIA DI ACCRESCIMENTO DELLA CONOSCENZA , UTILE
, CAPACE DI AFFINARE LA SENSIBILITA’ .
LA
DIFFERENZA TRA LEGGERE PER CAPIRE IL MONDO E LEGGERE PER PASSARE IL TEMPO : NON
BASTA ESSERE ERUDITI , ACCRESCERE LA PROPRIA CULTURA , MA BISOGNA RIUSCIRE A
COGLIERE IL SENSO DELLA COSE CELATO NEGLI INTERSTIZI .
NOI
SIAMO ESPRESSIONI INTERDIMENSIONALI DELLA
VITA , SPECCHI DELLO SPIRITO . (RICRARD BACH TITOLO DEL
LIBRO UNO .)
DIALOGO
CON UN’ENTITA’ : NON POTETE VEDERMI COME SONO , NON POTETE TOCCARMI COME
SONO .NOI NON POSSIAMO ESPRIMERCI A PAROLE E DIRE LA VERITA’ PERCHE’ LA
LINGUA NON PUO’ DESCRIVERE …..PER ME DIRE IO SENZA VOLER DIRE
VOI-NOI-TUTTI-SPIRITO-UNO E’ COME MENTIRE , MA NON PARLARE CON LE PAROLE
E’ COME PERDERE QUESTA OPPORTUNITA’ DI PARLARE .
MEGLIO LA BUGIE DI BENE CHE IL SILENZIO , O NON DIRE NULLA …….
DOMANDA
; QUANDO IMPAREREMO A FARE QUESTO ?
RISOSTA
; VOI SIETE GIA’ COSI’ . QUELLO CHE DOVETE
IMPARARE NELLA DIMENSIONE SPAZIO-TEMPO E’ CONSERVARE LA VOSTRA
LUCE.
LA
REALTA’ DOVREBBE ESSERE LIMITATA A CIO’ CHE OGNUNO DI NOI RIESCE A INVENTARE
LA
REALTA’ E’ ESPRESSIONE DELL’AMORE , PURO , PERFETTO AMORE , NEPPURE
SFIORATO DALLO SPAZIO E DAL TEMPO . .
CHE
FAREMO SE TROVASSIMO UNO SCRITTO COME QUESTO ?
“VOI
SIETE CREATURE DELLA LUCE , DALLA LUCE SIETE VENUTI , ALLA LUCE ANDRETE ED E’
LA LUCE DELLA VOSTRA ESSENZA INFINITA CHE VI CIRCONDA A OGNI PASSO .
PER
TUA SCELTA ABITERAI ORA NEL MONDO CHE HAI CREATO , CIO’ CHE TERRAI NEL CUORE
DOVRA’ ESSERE VERITA’ E CIO’ CHE PIU’ DESIDERI , DOVRAI INVENTARLO .
NON
AVER PAURA , NON SBIGOTTIRTI DAVANTI DI COLUI CHE E’ TENEBRE , AL TRAVESTIMENTO DI COLUI CHE è DEMONIO , A
QUEL MANTELLO VUOTO CHE E’ LA MORTE , POICHE’ TU HAI SCELTO COME OGGETTI
DELLE TUE SFIDE .
ESSI
SONO PIETRE SU CUI HAI STABILITO DI APPLICARE IL BORDO AGUZZO DEL TUO SPIRITO
.SAI CIO’ CHE TI MOSTRA LA REALTA’ DELL’AMORE E IN OGNI MOMENTO HAI IL
POTERE DI TRASFORMARE IL TUO MONDO SERVENDOTI DI CIO’ CHE HAI IMPARATO .
TU
SEI LA VITA CHE INVENTA LA FORMA , NON PUOI PIU’ PERIRE , NE DI SPADA NE DI
ANNI, PIU’ DI QUANTO TU POSSA MORIRE SULLE SOGLIE CHE ATTRAVERSI , UNA STANZA
DOPO L’ALTRA .
OGNI
STANZA OFFRE LA SUA PAROLA AFFINCHE’ TU PARLI . OGNI PASSAGGIO IL SUO CANTO
AFFINCHE’ TU CANTI .
DA
“ UNO “ DI RICRARD BAH pag.
88-89-
Se
diamo un nome a queste pagine , le diamo la sua morte
………………………
NESSUNO
PUO’ RISOLVERE PROBLEMI PER QUALCUNO CHE HA IL PROBLEMA DI NON RISOLVERE
PROBLEMI..
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