Messaggi medianici del gruppo di Catania
27.01.2015
Premessa
I Fratelli cominciano con il rivolgersi ad una sorella presente alla riunione,
che qualche settimana prima ha sofferto di gravi disturbi alimentari:“Ti stanno
mettendo le mani sulla testa: sono due. Devi aprirti alle loro energie, apriti
totalmente, perché Loro ci tengono che tu guarisca in pochissimo tempo: hai
degli impegni importanti”.
Fratelli diletti, siamo con voi anche in questa occasione, nella quale
ci rendiamo utili per aiutare la piccola sorella che in questi ultimi tempi ha
dovuto soffrire, ha dovuto penare e - soprattutto - si è sentita abbandonata
dalle forze Celesti. Ma non è così, piccola cara, perché ti abbiamo sostenuto.
Quello che hai passato è un’esperienza che ti servirà anche per aiutare, in
futuro, il tuo prossimo. Ti dovrai preparare, in futuro, come aiutare i tuoi
fratelli, anche nel settore degli alimenti, ed a far si che superino certe
intolleranze.
Si apriranno per te dei particolari Canali, e ti consentiranno di capire ciò che
è dannoso per una persona e ciò che le è utile. Ma questo già lo sperimenterai
su te stessa controllando la tua dieta, ma senza sentirti sacrificata
nell’evitare alcuni cibi, perché, a poco a poco, quando il tuo organismo
diventerà più forte, potrai cibarti di ogni elemento che la natura mette a
vostra disposizione; però senza eccedere in quantità e nella mescolanza.
Considera questa esperienza dolorosa, paurosa, come ormai superata, ma
come un’esperienza che ha aperto in te i lumi della Conoscenza.
Ciò che ti è capitato può essere di esempio e di riflessione per gli altri tuoi
fratelli che accusano, a volte, dei disturbi, delle patologie, e credono di
essere ammalati di stomaco, di fegato: malattie che, apparentemente, colpiscono
alcuni organi, ma che hanno una derivazione di natura allergica.
L’ambiente in cui vivete, i cibi sofisticati, adulterati che
introducete nel vostro organismo, a lungo andare determinano intolleranze ed
allergie e, nel tempo, producono disfunzioni e disarmonie nei vostri apparati.
Per tal motivo, è consigliabile, anziché curare un organo, preoccuparsi di ciò
di cui ci si alimenta, in quando a volte il cibo può diventare un veleno, un
veleno che nel tempo danneggia i vostri organi e tutti i vostri apparati. È
consigliabile, ancora, per tutti voi, evitare la mescolanza di vari cibi, che
presi da soli non producono danno, ma che messi insieme alterano il ph dello
stomaco e di tutto l’apparato digerente.
Rendetevi conto, fratelli, che dal colon, dall’apparato digerente - ma
soprattutto dal colon - provengono molte malattie e molte disfunzioni; proprio
nel colon ristagnano tanti veleni che l’organismo, a poco a poco, assorbe.
Oltre il cibo, ci sono le emozioni, importantissime nel dare salute a
tutto il vostro organismo o nel privarvi della vostra armonia, del vostro
benessere. Le emozioni negative ristagnano come il veleno dei cibi. Anche in
questo caso, per potere debellare queste emozioni che purtroppo la vita propone
attraverso le esperienze, attraverso gli incontri con i vostri fratelli, bisogna
sempre fare un lavoro con se stessi, ed evitare di farsi avvilire dai fatti
della vita che a volte non coincidono con le vostre aspettative che, come
sappiamo, sono sempre rivolte in positivo. Essendo voi immersi nel dualismo, non
potete evitare il negativo, il negativo che propone e che prospetta la società e
tutti i mass media. Pur non restandone contaminati, come succede per molti
vostri fratelli, un’impressione negativa fa male al cuore, fa male alla vostra
anima, e per superare questa impasse dovete impegnarvi continuamente. È, quindi,
una lotta continua fra ciò che viene da fuori e le vostre certezze interiori; è
una lotta continua, ma la vittoria è sempre vostra, perché avete i mezzi, gli
strumenti per debellare il male, per trasformare il male in bene.
È importantissimo questo lavoro che fate con voi stessi, perché -
ricordatevi: voi siete come una pergamena attraversata dalla luce, e proiettate
quello che avete dentro, quello a cui credete. Queste vostre realizzazioni,
queste vostre certezze, voi le donate, senza che ve ne rendiate conto, ai
vostri fratelli, in tutti i luoghi che frequentate.
Qualcuno parla di “aura”, perché è quella che si può leggere, che si
può individuare per chi ha un occhio attento, ma noi aggiungiamo che è tutta la
vostra persona che emette e trasfonde Luce, Amore, Serenità, Gioia, nonostante
le vostre problematiche, nonostante la vita di ognuno di voi non sia così
facile, piana, come si potrebbe immaginare. Ed è attraverso il superamento di
queste problematiche, che voi conservate il vostro ottimismo, il vostro pensiero
positivo, senza farvi avvilire dagli avvenimenti e dal mondo circostante.
Sento che in ognuno di voi c’è una problematica non superata, non
trascesa, che vi portate appresso come bagaglio. Nel cuore di ognuno di voi
sento ancora che c’è qualche dolenzia, c’è un tarlo che scava e che ancora non
vi fa sentire la Gioia piena. Ognuno, singolarmente, sa a che cosa io mi
riferisco, perché per ognuno è un fatto diverso: è un dolore del cuore che sta a
voi curare e guarire. Bisognerà superare tanti fattori mentali, bisognerà
superare ancora quei rimasugli di orgoglio, di perbenismo, bisognerà spogliarsi
ancora di tanti accessori inutili che sembrano così difficili da eliminare:
andranno eliminati a poco a poco, ma prima bisogna andare a trovare l’origine
del proprio dolore. È uno scoglio che dovrà essere superato, anche con il nostro
aiuto, fratelli, perché impedisce quella realizzazione piena della fiducia sul
proprio operato, della fiducia sui propri fratelli e l’accettazione di tutti i
fratelli. Come si fa ad accettare tutti i fratelli, tutti i propri parenti, i
propri amici, se ancora c’è un tarlo nel cuore?
“Ama il prossimo tuo come te stesso”, così ha lasciato detto il
Cristo, ma voi pensate di amare voi stessi così come amate i vostri fratelli? E
amate incondizionatamente tutti i vostri fratelli? Bisogna fare uno sforzo in
più!
E questa vita, questa incarnazione che vi è stata concessa dal nostro Creatore,
serve per affinare questo sentimento d’amore verso se stessi e verso gli altri:
l’amore senza condizione, l’amore senza contropartita, l’amore incondizionato.
Sembra facile tutto questo, ma richiede impegno e lavoro continuo. Ma voi,
fratelli, avete tutte le prerogative, le chances per realizzare questo sogno,
questa utopia, per altri è un’utopia. Quando non sentirete più questo peso nel
cuore, questo tarlo che vi rode, sarete pronti per l’amore incondizionato, per
l’amore senza contropartita, sarete pronti per l’amore universale. Quindi, il
lavoro maggiore va fatto dentro di sé, senza colpevolizzarsi, ma attraverso
un’analisi sincera delle proprie emozioni, dei propri sentimenti.
A che cosa serve tutto ciò? Serve soprattutto a farvi realizzare il
vostro programma, il programma incarnativo per cui siete venuti qua, perché vi
siete incontrati anche in questo gruppo, perché stando insieme vi scambiate
energia, stando insieme vi sentite più forti e più sicuri condividendo gli
stessi valori, facendo insieme lo stesso percorso. E inoltre, realizzerete un
aspetto più ampio della Gioia, del benessere che la vita offre ad ognuno di voi.
A volte, vi sentite felici, gioiosi, ma c’è sempre una spina nel
cuore, c’è sempre un velo che offusca questa gioia. Per conoscere se stessi non
bisogna stare tutto il giorno a studiarsi, a colpevolizzarsi, ma accettarsi nel
cosiddetto aspetto di bene e di male, di difetti e di pregi, e soprattutto
essere sinceri con se stessi nel vedersi in questa totalità.
Voi siete stati abituati a vedervi e ad accettarvi se gli altri vi accettano e
vi vedono in un certo qual modo, ma ora ciò che conta, ciò che è importante, è
come vi vedete voi, come vi accettate, come vi amate, in quando gli altri, il
vostro prossimo, vi vede come in uno specchio. Voi pensate di specchiarvi negli
altri, invece siete voi che date agli altri l’immagine speculare di voi stessi.
E se non vi amate, il vostro specchio che immagine produrrà? Immagine di non
amore, di non perfezione.
Immaginate, quindi, di essere degli specchi, e ciò che proiettate
nello specchio viene visto dagli altri, e gli altri vi risponderanno alla stessa
maniera: accettandovi o non accettandovi. Noi che vi vediamo nella vostra
interezza, in tutti i vostri corpi e, soprattutto, attraverso il corpo
spirituale, riscontriamo principalmente le parti in luce, le parti migliori di
voi, che vanno sempre a progredire, ad allargarsi. Ma il vostro prossimo vede
solo quello che voi proiettate; perciò, se gli atri non vi amano, se vi
criticano, non è colpa loro, ma è solo il frutto di ciò che voi proiettate e di
ciò che pensate di voi stessi.
Quindi, “Ama il prossimo tuo come te stesso” richiede grande riflessione, grande
attenzione e molta perseveranza perché si ottenga tutto questo: non è un lavoro
facile, un lavoro che si realizza dall’oggi al domani, ecco perché occorrono
tante incarnazioni, anche se a volte in una sola incarnazione può avvenire il
Risveglio totale della coscienza, la Consapevolezza totale che porta
l’Illuminazione.
Ma ognuno di noi e di voi non sa che cosa si è lasciato alle spalle nel proprio
percorso evolutivo, né che cosa l’attenda, però c’è una grande certezza, la
certezza sempre di andare avanti, di migliorarsi, di progredire verso la Luce,
di inoltrarsi nel Cammino dell’Amore di Dio, di raggiungere - più che di
raggiungere - di sentirsi uniti a Dio. Anche se questa certezza è al di fuori
del tempo e dello spazio, noi tutti la vediamo attraverso il fluire del tempo,
attraverso le varie incarnazioni, attraverso un Cammino ed un’Ascesa, però è uno
stato di coscienza che si può realizzare in un fiat. È questa la certezza che ci
accomuna a voi, fratelli della Terra, in questa ricerca della Consapevolezza
totale, della unità con Dio.
Ora mi fermo per darvi la possibilità di fare delle domande. Siamo qui, sempre a
disposizione, per aiutarvi, per consigliarvi, se ce ne fosse bisogno. Chiedete
fratelli.
Il fratello A.: “Posso fare io una domanda?”.
Risposta: Certo, siamo qui per voi.
Il fratello A.: “Mi piacerebbe sapere come percepite l’Universo Voi
dalla dimensione in cui siete, se è simile alla nostra, oppure percepite solo
energia?”
Risposta: Anche la nostra percezione dell’Universo non può essere
illimitata, come puoi tu immaginare, perché l’Universo è Dio. Pertanto,
attraverso le varie dimensioni, o stati di coscienza, si percepisce l’Universo
e, quindi, anche le leggi che presiedono l’Universo, che ne stanno alla base, la
Legge - che è Dio - in maniera sempre limitata al nostro grado di coscienza. Ti
posso fare un esempio, perché tu possa avere maggiore chiarezza attraverso la
mia risposta: se tu sei uno scienziato e guardi l’universo, quella parte di
Universo che ti è consentita attraverso un telescopio, hai una visione limitata
a questa galassia dov’è la Terra, ma se tu possedessi un telescopio ancora più
potente, e questo tu sai che la tecnologia lo prevede, puoi andare ad esplorare
altre galassie ed avere, quindi, una visione più allargata dell’Universo. Tutto,
quindi, è limitato al proprio grado di Consapevolezza, della Conoscenza di Dio,
della conoscenza dell’Universo e delle leggi che reggono l’Universo.
Il fratello A.: “Tu ed i Fratelli della Comunità percepite l’Universo
come lo percepiamo noi?”.
Risposta: No, assolutamente. Noi percepiamo, per esempio, la musica
dell’Universo, che voi non percepite; la Luce, non quella riflessa che arriva
sulla Terra, ma la Luce dell’Universo.
Il fratello A.: “Quindi, percepite non la materialità, ma l’energia”.
Risposta: Si, l’energia. Ma anche questa è limitata al nostro grado di
coscienza.
La sorella I. domanda: “Se siamo scintille divine e le varie
incarnazioni sono tappe di processi evolutivi che tornano a Dio e all’unita con
Dio, o al riconoscere Dio in noi, qual è la vera essenza di queste incarnazioni?
Perché per tornare all’Unità dobbiamo passare attraverso diverse incarnazioni?
Risposta: Questo è il grande quesito che si sono posti sempre gli
uomini!
Vedi, ogni creatura è una scintilla di Dio, però ogni creatura ha un programma,
e non c’è una scintilla uguale ad un’altra scintilla. Questa è la differenza:
pur essendo emanazione della Luce divina - quindi figli di Dio, emanazione di
Dio - ognuno ha una propria caratteristica, ed in base alla propria
caratteristica, questa scintilla si sceglie un programma, che è diverso dagli
altri programmi, può essere più lungo, più corto, più complesso. Ecco perché ci
sono molte incarnazioni, come può esserci una sola incarnazione, perché già ci
si sente realizzati.
Dio ha lasciato il libero arbitrio ad ogni creatura nel sentirsi vicini a Dio o
nel sentirsi lontani da Dio, in questo sta la differenza tra una scintilla
divina ed un'altra scintilla divina: c’è chi ha scelto un programma, di fare
delle esperienze e di arricchirsi di Consapevolezza, pur essendo già
consapevole, ma in questa scelta Dio lascia liberi ognuno. Quindi, la discesa
nella carne è una scelta libera, però a volte necessaria per re-impadronirsi
della propria pienezza perché si è persa, perché si è convinti di averla persa.
Come faccio a dirti che ogni scintilla è diversa da un'altra, quindi il percorso
può essere più o meno lungo, più o meno breve, ma è necessario, perché il libero
arbitrio che Dio ha lasciato ad ognuno di noi determina questa discesa, questa
incarnazione.
Se non c’è altro, io vado, fratelli, e vi lascio sempre il mio amore, la
benedizione sulle vostre case, sulle vostre persone, sul vostro lavoro, sui
vostri obiettivi e - soprattutto - la gioia di vivere conservatela gelosamente,
perché è importantissima per sentirvi vivi, per sentirvi produttivi, per
sentirvi utili.
Addio, fratelli.
Commento
Già nell'antichità il grande Ippocrate esortava: "Fa che il cibo sia la tua
medicina e che la medicina sia il tuo cibo." Un tale insegnamento è ripreso
questa volta dalle Guide per indicarci l'importanza, tra l'altro, della corretta
alimentazione, e ciò non solo per l'integrità e il benessere fisici, senz'altro
importanti nel mantenimento della buona salute, ma anche per il ripristino di
questa stessa, in soccorso ad ogni forma di patologia. L'esperienza poi di
quella sorella presente, da Loro curata, sottolinea quando è importante il
vissuto, così l'esperienza pure tanto dolorosa sua affinché possa poi essere, in
seguito, di aiuto agli altri. Non vuol essere questa mia un'apologia del dolore,
ma il riconoscimento del fatto che l'azione dell'esperire, in tutti i suoi
aspetti, produce conoscenza, e che questa può essere messa poi a disposizione di
tutti coloro che vogliono o riescono a trarne profitto.
Sperimentare la carne, la materia, conduce a discernimento e saggezza...
D'altra parte "l'uomo non si nutre di solo pane, ma di ogni parola che esce
dalla bocca di Dio": il nutrimento dell'essere umano è pure affettivo,
energetico, mentale, auto od etero somministrato, ed ha nello Spirito
un'irrinunciabile Fonte.
Questo Spirito, la cui Natura è non-Duale, è quel Mare aperto a cui ambiamo,
noi, quali corsi d'acqua di diversa portata e tragitto, ma è pure quella
Preziosa, succitata Fonte che anima la nostra Ricerca e le dà senso e sostanza.
Va da sé che, sia ricordando Tale Fonte, sia riuscendo a scorgerNe Tratti di
Bellezza, Gioia ed Assoluta Pienezza, allora tutta la nostra persona diventa
testimone di Essa. L'immagine preziosa di una pergamena che trapassata dalla
luce riproduce quanto è stato scritto e quanto noi continuiamo a riscrivere di
noi stessi, bene suggerisce la funzione dell'inevitabile comunicazione della
nostra natura agli altri e al mondo, benché ciò possa accadere senza che noi,
tale evento comunicativo, possiamo mettere consapevolmente in atto. La Luce
mostra e ci mostra quali noi siamo, quindi Essa è, in qualche modo,
rappresentazione della visibilità dell'Essere. Questo accade in quanto Essa è
veicolo e consente intelligibilità per Ciò Che È che quindi, grazie a ciò, cioè
grazie alla natura di Questa, è messo in condizione di poter essere mostrato.
Nulla può esprimere una verità se in sé non può veicolarla, rappresentarla o
esserne costituita, almeno in parte, da identica natura.
La Luce allora é metafora dello Spirito, se Questo come la luce permette la
definizione, l'intelligibilità e quindi il (ri)conoscimento di tutte le cose.
Illuminazione è allora comprendere che siamo Spirito e che siamo quaggiù per
rappresentare OGNI COSA. Sarà il poter essere Risvegliati ad uno Stato
dell'Essere Onnicomprensivo, dove le ristrette memorie della nostra esperienza
passata di Esseri di limitata visione, saranno illuminate da una Luce che non
ammette chiaroscuri o zone d'ombra.
E sarà la Gioia pura di una seconda Nascita, quella nostra allora, per sempre e
assolutamente Vera.
Denis
__._,_.___